Partita rocambolesca al Lanfranchi, con la squadra di Bradley che porta a casa il bonus offensivo dopo un primo tempo horror
URC: Zebre a due facce, conquistano il bonus ma i Lions passano 38-26 (ph. Luca Sighinolfi)
Le Zebre non smettono mai di sorprendere, nel bene e nel male. Troppo brutte per essere vere nel primo tempo, efficaci e coraggiose in una seconda frazione dove sono riuscite a portare a casa 4 mete con annesso punto di bonus.
Resta un po’ di rammarico per non essere riusciti a reggere l’impatto fisicamente devastante dei Lions, ma la reazione – e anche le belle cose fatte vedere in campo, soprattutto dai subentrati – rappresenta un punto di ri-partenza per il prosieguo del torneo, soprattutto contro su squadre meno logoranti della franchigia sudafricana. Certamente quanto successo nei primi 40 minuti andrà visto, rivisto e analizzato a fondo affinché non si ripeta più.
La cronaca
I Lions la buttano subito sul piano fisico: cariche avanzanti, lavoro nel breakdown e placcaggi trancianti. Le Zebre fanno fatica a contatto, pur rendendosi pericolose palla in mano, ma alla prima vera occasione i sudafricani passano in vantaggio. Due cariche devastanti, una di Kriel e una di Horn, superiorità numerica creata al largo ed Hendrikse allarga per Ulengo, che ha le gambe per marcare alla bandierina.
La fisicità dei Lions sembra off limits per le Zebre, che pochi minuti dopo pagano ancora una volta la sofferenza a contatto: rimessa laterale guadagnata dai sudafricani con un 50:22, pallone giocato su Odendaal che con una carica troppo facile marca in mezzo ai pali per il 14-0. Le fiammate degli ospiti sono devastanti, e pochi minuti dopo ne arriva un’altra: ancora Hendrikse a distribuire, pallone su Maxwane che con un’accelerazione fulminante brucia Bellini e Boni e marca la terza meta. L’ala sudafricana due minuti dopo è velocissima a raccogliere in corsa un calcetto di Odendaal e a bruciare Bruno sullo sprint: quarta meta e punto di bonus al 23′.
La squadra di Bradley ci prova, principalmente con alcune iniziative individuali tra cui quelle di Giammarioli, come sempre volenteroso e in grande forma, ma poco aiutato da una struttura di gioco che non funziona. I Lions fanno il resto con una serie di calci nel box che mettono continuamente in difficoltà le Zebre, che continuano a guardarsi intorno mentre il pallone viaggia spedito. Dopo uno di questi l’ovale finisce tra le mani di Visagie, che con troppa facilità può correre fino alla bandierina. Hendrikse trasforma ancora per il 35-0.
Specchio fedele di una prestazione horror è quanto accade nel finale di frazione: Hendriske calcia nei 22 zebrati, Bellini raccoglie al volo chiamando il mark ma controlla in due tempi, si ferma pensando che il mark fosse ugualmente valido e nel frattempo gli arrivano addosso un paio di quintali di Lions, che per fortuna graziano la squadra di Bradley e si rientra negli spogliatoi “solo” sul 35-0.
Al via del secondo tempo i primi a marcare sono i sudafricani, che vanno sul 38-0 col piede di Hendriske, mentre Licata rileva Giammarioli. Le Zebre, approfittando anche del calo della pressione sudafricana, mostrano una buona reazione e al 51′ arriva una bella meta, con una serie di offload di Fischetti e Licata che portano l’ovale su Bianchi e poi Canna, che marca la meta e poi trasforma per il 38-7.
Il momento è favorevole, e anche dal punto di vista mentale qualcosa sembra cambiare: le Zebre guadagnano prima un calcio in mischia, poi un altro con una bella azione d’attacco. Si va in touche e la maul guadagna spazio, viene fatta crollare nei pressi della linea di meta e l’arbitro opta direttamente per la meta tecnica. I cambi danno nuova linfa alla squadra: Fusco e Neculai su tutti. Proprio il pilone trova un grandissimo break, Canna distribuisce bene e al largo Bisegni avanza ancora. Il pallone finisce tra le mani di Boni che è molto bravo a battere il diretto avversario e marcare la terza meta. Canna trasforma ancora e porta il punteggio sul 38-21.
I Lions patiscono la reazione, inaspettata, dei padroni di casa: ancora una volta la maul, e stavolta è il neo-entrato Oliviero Fabiani a marcare la meta del bonus difensivo. I Lions riescono a superare il momento di sbandamento, e nel finale piazzano con Hendriske per tenere gli avversari a debita distanza, ma l’apertura non trova i pali. Nel finale la squadra di Bradley prova ad inseguire addirittura il doppio bonus, e per poco la maul zebrata non trova la quinta meta. Finisce 38 a 26 per i Lions, che portano a casa 5 punti mentre le Zebre scrivono comunque il loro primo punto nella classifica dell’URC.
Zebre: 15 Junior Laloifi, 14 Pierre Bruno, 13 Giulio Bisegni (c), 12 Tommaso Boni, 11 Mattia Bellini, 10 Carlo Canna, 9 Marcello Violi, 8 Renato Giammarioli, 7 Iacopo Bianchi, 6 Maxime Mbanda, 5 Leonard Krumov, 4 David Sisi, 3 Matteo Nocera, 2 Luca Bigi, 1 Danilo Fischetti
A disposizione: 16 Oliviero Fabiani, 17 Andrea Lovotti, 18 Ion Neculai, 19 Andrea Zambonin, 20 Giovanni Licata, 21 Alessandro Fusco, 22 Antonio Rizzi, 23 Jacopo Trulla.
Mete: Canna 51′, tecnica 58′, Boni 61′, Fabiani 64′
Trasformazioni: Canna (52′, 62′)
Punizioni:
Lions: 15 EW Viljoen,14 Jamba Ulengo,13 Wandisile Simelane,12 Burger Odendaal (c),11 Rabz Maxwane ,10 Jordan Hendrikse, 9 Andre Warner, 8 Francke Horn, 7 Vincent Tshituka, 6 Jaco Kriel, 5 Pieter Jansen Van Vuren, 4 Ruben Schoeman, 3 Carlu Sadie, 2 Jaco Visagie, 1 Ruan Dreyer
A disposizione: 16 PJ Botha, 17 Sti Sithole, 18 Asenathi Ntlabakanye, 19 Reinhard Nothnagel, 20 Sibusiso Sangweni, 21 Morne van den Berg, 22 Eddie Fouche, 23 Divan Rossouw.
Mete: Ulengo 11′, Odendaal 16′, Maxwane (21′, 23′), Visagie 33′
Trasformazioni: Hendrikse (12′, 17′, 21′, 23′, 33′)
Punizioni: Hendrikse 43′
Francesco Palma
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